Giacomo, figlio di Alfeo, è detto
"il Minore" per distinguerlo da Giacomo, figlio di Zebedeo (e fratello di Giovanni), detto "il Maggiore" e da secoli venerato come Santiago a Compostela. Da
Luca sappiamo che Gesù sceglie tra i suoi seguaci dodici apostoli e tra essi c'è appunto Giacomo di Alfeo, il Minore.
Lo chiamano
"Giusto" per l'integrità severa della sua vita. Dopo il martirio di Giacomo il Maggiore nell'anno 42 e la partenza di Pietro, Giacomo diviene capo della comunità cristiana di Gerusalemme.
Ed è autore della prima delle
"lettere cattoliche" del Nuovo Testamento.
In essa, si rivolge
"alle dodici tribù disperse nel mondo", ossia ai cristiani di origine ebraica viventi fuori
della Palestina. E' come un
primo esempio di enciclica: sulla preghiera, sulla speranza, sulla carità e inoltre
(con espressioni molto energiche) sul dovere della giustizia.
A proposito della sua morte, lo storico ebreo
Giuseppe Flavio ci tramanda che l'apostolo sarebbe stato condannato alla lapidazione nel 63 dal sommo sacerdote
Anano II, che per questo delitto sarà poi destituito. Le sue reliquie sarebbero state trasportate a Roma e composte insieme a quelle di
San Filippo nella chiesa dei SS. Apostoli. Questo sarebbe il motivo per cui la Chiesa festeggia unitamente i due apostoli il giorno
3 maggio.
Per la sua biografia, rimandiamo al sito Santi e beati.